Piedirosso Dei Campi Flegrei

Piedirosso Dei Campi Flegrei

Storia e caratteristiche: Vino di grande storia e tradizione, che deriva da uno dei più apprezzati prodotti enologici dell’antichità, il Falerno Gaurano, lodato da Plinio il Vecchio e, successivamente, inserito nella “carta dei vini” della corte di Napoli e di quella papale. La zona di produzione, che include 7 comuni, tutti in prossimità di Napoli, è tra le più ricche per cultura e bellezze naturalistiche, con scorci panoramici che non trovano uguali; i terreni, che derivano da un incessante succedersi di eruzioni vulcaniche e che, oggi, si adagiano su un complesso di crateri spenti, sono ricchi di tufi, ceneri, lapilli, pomici, microelementi che conferiscono alle uve e ai vini sapori e aromi del tutto originali e permettono la coltivazione della vite su piede franco. La Falanghina, antico vitigno campano di grande pregio, da cui si ottengono i tipi bianchi, ebbe in questa area la sua prima diffusione; veniva allevata con il sistema alla putuelana, ancora oggi ampiamente utilizzato nella zona, che prevedeva che le viti fossero sostenute da un palo, detto in latino phalanx, da cui deriverebbe appunto Falanghina. I tipi rossi si ottengono dai migliori vitigni campani, come il Per ‘e palummo e l’Aglianico. Il clima, il terreno, i vitigni, la cultura e la storia vitivinicola, le basse rese ad ettaro, la presenza di aziende enologiche, tecnologicamente all’avanguardia, ma rispettose della tradizione; tutto ciò si traduce in vini di eccellenza.

Lavorazione del Piedirosso

Vendemmia:Terza decade di Ottobre. Raccolta manuale

Vinificazione: macerazione più o meno lunga con delestage

Affinamento:“Sur lies” in acciaio per alcuni mesi e bottiglia

Caratteristiche
Gradazione alcolica: 12%

Colore: Colore rosso rubino con riflessi violacei
Sentori : al naso dominano inizialmente note tostate, affumicate tipiche ed inconfondibili di tale vitigno, ma lentamente emergono anche quelle di piccoli frutti rossi selvatici che ne completano il quadro aromatico
note di degustazione
In bocca ampio, piacevole, fresco e mediamente persistente, “giovane da bere giovane”
Temperatura di servizio: 22°-26° C