Inaugurata, al Mudec, il Museo delle Culture di Milano, l’exhibition di Crafting the future – Storie di artigianalità e innovazione

Alla presenza di Ivan Scalfarotto, sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo economico e di Carlo Capasa, presidente della Camera nazionale della moda italiana, ente che ha organizzato l’intero progetto è stata inaugurata la mostra dedicata alle eccellenze del Made in Italy che stanno investendo nello sviluppo di nuove tecnologie applicate alla moda, con particolare attenzione alla sostenibilità

La mostra, curata da Franca Sozzani, insieme a Sara Maino, con la direzione artistica di Luca Stoppini e il coordinamento di Federico Poletti, celebra i temi di artigianalità, heritage, innovazione e sostenibilità, sempre più importanti per capire l’evoluzione del sistema moda.

«Con questa exhibition continua la riflessione e l’impegno di Camera Nazionale della Moda Italiana nel valorizzare e promuovere la manifattura italiana, una risorsa unica al mondo», spiega Capasa.

«Una leadership produttiva e una tradizione nell’artigianalità che vanno salvaguardate e contaminate con le innovazione tecnologiche, le progettualità dei designer e la dimensione etica, che può rendere il Made in Italy ancora più speciale. Per questo abbiamo deciso di sviluppare un progetto capace di mettere in dialogo aziende che investono nell’innovazione e nella sostenibilità, e artigiani-imprenditori che hanno lavorato con le new generation per il progetto. Sono nate una serie di storie, raccontate anche tramite video particolarmente coinvolgenti, che testimoniano la vitalità e la ricchezza del sistema moda italiano».

In mostra, vi sono alcune eccellenze italiane: Miles e Lineapiù per la maglieria e i filati uniti per sviluppare insieme la frontiera del Knitwear 3D; Candiani Denim, Canepa e Cangiari per i tessuti eco-sostenibili e prodotti eticamente; Bonotto Editions con una speciale installazione di tessuti artistici; Fondazione Arte della Seta Lisio con i suoi preziosi broccati e velluti; Bottonificio Padano con i suoi accessori green. Fino a selezionati atelier artigianali come Mazzanti Piume, tra le più antiche realtà specializzate nella lavorazione delle piume; EBI Handmade, factory creativa per i ricami e macramè; Rosso Venezia, gioiello per la calzatura di lusso sul Brenta; Conceria Sciarada per le pelle scamosciata sostenibili; Royal Trunk per i bauli fatti interamente fatti a mano; Miss Gummo (modista), Aurora Pettinari York (ricamatrice), Monteneri con il suo network di artigiani tra moda e design; Atelier Stimamiglio e Bond Factory, che hanno sviluppato un’innovativa tecnica di termosaldatura. Oltre a figure di artigiani-artisti e imprenditori come Benedetta Bruzziches e Claudio Cutuli con le sue tinture naturali che ha utilizzato il filato Cashwool 1978 di Zegna Baruffa Lane Borgosesia. Nei tessuti per la sartoria maschile non potevano mancare, poi, due aziende storiche come Lanificio F.lli Cerruti e Vitale Barberis Canonico che hanno lavorato con i maestri del tailoring come Liverano & Liverano (Firenze) e Panetta Tailor (Roma). E, ancora, le camicie di Alessandro Gherardi arricchite dalle ligrane ricamate e dai papillion Mani del Sud. Infine, la visione sartoriale di Ozona e quella avveniristica di Stefano Russo + Roberto Russo con il nuovo progetto Prolumen+Siens: Lightransmutation.

«Uno dei punti di forza del Made in Italy è l’artigianalità», spiega Franca Sozzani, direttore di Vogue Italia e L’Uomo Vogue. «Si stampano tessuti, si creano filati o si lavorano materiali più diversi grazie alla creatività dei nostri artigiani. Siamo capaci di inventare l’inimmaginabile. In Italia, abbiamo una filiera che è completa. Dalla filatura ai tessuti, fino alla produzione del capo finale. In mostra sono una selezione di eccellenze che raccontano la storia, il know-how e la creatività del Made in Italy. La forza di un Paese che in ogni regione, dal nord al sud, vanta distretti specializzati ricchi di tradizione e saper fare».

FONTE: EccellenzeItaliane.eu