Borgo Le Pagliare: sulle tracce della nostra storia per uno sviluppo consapevole del territorio

1, 2, 3 Giugno 2017

Dall’amore per il territorio e dalla riscoperta di luoghi autentici nasce, nel 2006, il progetto di recupero del Borgo Le Pagliare del Colle, situato nella località omonima, nel Comune di Ofena (L’Aquila), all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Circa 3000 mq di immobili adagiati su una superficie verde di 20 mila mq di terra. L’idea di trasformare l’antico e affascinante borgo, un tempo utilizzato da pastori pugliesi durante la transumanza estiva, in una struttura ricettiva diffusa è di Maria Cinzia Foglia e Domenico Bova, entrambi non abruzzesi, ma pronti a far rivivere una delle più belle zone di una Regione ‘montuosa’, baciata dal mare. Con questo obiettivo, nel 2006, è stata costituita la società “Le Pagliare Srl”. Sono passati 11 anni, ma il progetto non è stato ultimato: i lavori relativi alle unità immobiliari e i servizi annessi sono completati per circa il 70%. Per il completamento delle opere e lo start up dell’iniziativa sono necessari altri finanziamenti e un maggiore supporto da parte delle istituzioni. Le lungaggini amministrative hanno scoraggiato le banche e bloccato un’opera, che si propone di raggiungere livelli di qualità diffusa, non solo nel restauro degli immobili ma in tutti i servizi messi a disposizione del turista a Ofena e nelle zone limitrofe. L’intento dei promotori è quello di rilanciare un progetto, che di fatto favorisce lo sviluppo e la crescita di un territorio.

“In occasione dell’evento sulla pastorizia, organizzato dall’Associazione Terre Nostre, torniamo ad accendere i riflettori sulla nostra idea di turismo sostenibile, di recupero di un luogo autentico, mediante il restauro conservativo e il rispetto per l’ambiente circostante. E lo facciamo ricordando l’importanza che ha avuto la transumanza per tutto il sistema economico abruzzese, sensibilizzando i giovani sulla variabilità di aspetti della vita del passato, e sottoscrivendo un accordo con il Comune di Ofena e con il Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga, per il completo e definitivo recupero del borgo”, ha spiegato Maria Cinzia Foglia, Amministratore Unico della società Le Pagliare Srl.

Nel dettaglio, le parti si impegnano a garantire, ciascuno in base alle specifiche competenze, l’attuazione delle azioni necessarie alla finalità del progetto di recupero a condizione che le attività siano volte allo sviluppo del territorio e alla valorizzazione delle sue peculiarità, proponendo la promozione e la realizzazione di iniziative o attività intese a richiamare persone nella zona interessata e a favorire la crescita della comunità; la realizzazione di importanti manifestazioni ricreative, la valorizzazione delle tradizioni tipiche locali, la realizzazione di iniziative formative aventi per oggetto l’educazione e lo sviluppo ambientale; l’esercizio di attività istituzionali e di rappresentanza.

Gli spazi incidono problematicamente sul territorio quando sono inutilizzati, quando non si attua una riqualificazione degli stessi perché non si comprende la potenzialità del territorio. Il ripensamento non può essere solo strutturale ma deve essere preceduto da un ampliamento della visione  territoriale. Orientare gli atteggiamenti e le azioni verso una mentalità che voglia sfruttare a pieno un potenziale palesemente intuibile. Quali azioni possono affermativamente incidere e produrre concretamente un cambiamento?  Non è difficile comprendere che le Istituzioni, le imprese e gli enti locali giochino un ruolo fondamentale in questa partita dagli esiti del tutto imprevedibili. Occorre, dunque, che questi definiscano progetti, programmi e strategie a lungo termine volte a garantire lo sviluppo del comprensorio territoriale. Interazioni concrete delle differenti esperienze  che concorrano a costruire una rete valoriale e di mercato in grado di arginare il problema invertendo la rotta della sua deriva”  ha concluso M. C. Foglia.